Marcellina in provincia di Cosenza in Calabria Regione è la maggiore delle frazioni di Santa Maria del Cedro, nella regione Calabria; si estende in un'ampia vallata tra i due fiumi Laos e Abatemarco scendendo fino alla costa Tirrenica Cosentina, nella suggestiva riviera dei cedri.
Grazie alla sua conformazione geografica il territorio è stato sede di diverse popolazioni, infatti la frazione ha alle spalle un'importante storia che pone le sue radici nell'antichità greca.
L'abitato che occupa la collina di S. Bartolo, alla periferia di Marcellina, fu scoperto per caso, nel 1929, durante i lavori per il tracciato della S.S.18. Con le successive campagne di scavo, il Soprintendente archeologo del tempo, Edoardo Galli, indagò numerosi tratti di una cinta muraria in un'opera che oggi definiamo “a scacchiera”.
La ricerca storica ed archeologica nel territorio è legata all'identificazione ed alla collocazione topografica
della città di Laos, sub-colonia di Sibari, fondata probabilmente dopo la caduta della madrepatria a seguito della distruzione operata da Crotone nel 510 a.C. e conquistata dai Lucani già agli inizi del IV sec. a.C.
Strabone, il geografo vissuto nell'età di Augusto, descrivendo la regione intorno al Laos, ricorda che questo fiume segnava il confine tra la Lucania ed il Bruzio e che la città dallo stesso nome, ultima tra le città della Lucania per chi veniva da settentrione, era “colonia di Sibari, poco elevata sul mare, a 400 stadi da Elea”.
Un’altra autorevole informazione ci viene da un passo di Erodoto, il quale afferma che dopo la distruzione della loro città i Sibariti abitavano a Laos e a Skidros.
A partire dal 1975 la Soprintendenza archeologica della Calabria ha avviato una serie di campagne regolari di scavo con un programma sistematico, ciò che ha permesso oggi, grazie all'intervento della Regione Calabria e del Comune di S. Maria del Cedro, di realizzare il Parco Archeologico della città antica.
" >
Le ricerche intraprese a partire dagli inizi del secolo scorso, hanno consentito in varie tappe di riconoscere e ricostruire parte del tessuto urbano di un centro attivo tra la seconda metà del IV e la metà del III sec. a.C.
Il sito di Marcellina è, infatti, da considerarsi parte importante della storia della ricerca archeologica in Calabria. Gli scavi archeologici avvenuti tra il 1929 e il 1932, hanno portato alla luce la ricchissima tomba a camera, rinvenuta fortuitamente nel 1963, non lontano dalla stazione ferroviaria di Marcellina. Il corredo funerario, comprendente decine di vasi a figure rosse, oggetti in bronzo e metallo prezioso, e una intera armatura in bronzo finemente lavorata, pertinente ad una coppia di aristocratici italici e databile nella seconda metà del IV sec. a.C. che ora è conservato nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, in una sala interamente dedicata al restauro dei reperti di Laos, inaugurata nel dicembre 2005.
Le ultime fasi della ricerca archeologica si sono concentrate nell'area attualmente organizzata a Parco Archeologico, all'interno della quale è stata messa in luce una porzione dell'abitato caratterizzata dalla presenza di alcune importanti strutture: la "casa con la rampa", così definita per il particolare accesso in lastroni di pietra posto direttamente sulla grande strada nord-sud, e la "casa con il mosaico" caratterizzata dalla presenza di una pavimentazione a mosaico costituita da una cornice di tessere d'argilla e da una parte centrale in tessere calcaree di colore azzurrino.
Le notizie storiche sulla nascita di Marcellina sono poche e non attestate. Intorno agli anni '50 del '900 le popolazioni dei paesi limitrofi iniziarono popolare la zona che si prestava naturalmente agli scambi commerciali. Denominata sin da subito come “Scalo di Verbicaro” il piccolo paese ospitò ben presto la stazione ferroviaria, grazie alla quale gli abitanti di Verbicaro, Orsomarso e Grisolia poterono dar vita ad una fiorente vita commerciale basata sullo scambio dei prodotti agricoli.
In pochi anni Marcellina si popolò e l'unione degli abitanti recanti con se tradizioni culturali ed enogastronomiche ha dato vita ad un piccolo paese con una sua identità storica. Ad oggi si contano nel paese circa 1300 abitanti.